Il Mattino e il Rotary Club Napoli: 130 anni di storia per il quotidiano, quasi 100 per il sodalizio che il 14 febbraio ha ospitato il direttore Francesco De Core in un confronto sul tema “Al servizio di Napoli. L’informazione e l’associazionismo per il futuro della città: ruoli e opportunità”. Il giornalista, chiamato a raccontare il suo ritorno a Napoli nella stanza di comando del quotidiano per antonomasia della città, il Mattino, ha scattato una foto impietosa e sincera, mettendo a confronto ciò che informazione e associazionismo possono fare, nei rispettivi ruoli, per la crescita della città. È una Napoli dalle identità plurime e forti, che pure vive nella sospensione dell’eterna incompiuta, inquadrata nelle riflessioni offerte da De Core attraverso la carrellata dei suoi 16 anni trascorsi come redattore capo del quotidiano, fino al 2019, con una parentesi di tre anni come vicedirettore del Corriere dello Sport per poi tornare in città, il 2 giugno scorso, andando a occupare la poltrona che fu di Matilde Serao e di Edoardo Scarfoglio, in un panorama dei mezzi d’informazione profondamente mutato nei canali e negli equilibri. Incompiutezza che, dal culturale, affonda il bisturi nel reale, in cui De Core racconta una delle riunioni fondative del Corriere del Mezzogiorno, con Paolo Mieli e Marco Demarco, alla quale prendeva parte da giovane redattore in cui si parlava di Bagnoli, della bonifica, della ricostruzione, della colmata. Era il 1997. 25 anni dopo sul tavolo della riunione di redazione, stavolta al Mattino e da direttore, c’è ancora Bagnoli e i temi sono esattamente gli stessi. Che fare, come reagire a questo stallo di cui sembra non vedersi soluzioni? Napoli e le sue categorie professionali sono chiamate a scuotersi, a far leva sulla formazione e sul potenziale d’attrazione delle giovani generazioni, illuminate dagli esempi “faro” dell’università a Scampia e a Napoli Est con la Apple Academy. E anche a lasciarsi alle spalle gli stereotipi, quelli scomodi e anche quelli più confortanti. Questo il messaggio che emerge dai vari e illuminanti esempi citati da De Core, che a inizio serata ha ricevuto dal presidente del Rotary Club Napoli, Antonio Ascione, la spilla di socio onorario tradizionalmente riservata a chi dirige il quotidiano per antonomasia della città. Il direttore del Mattino non ha fatto sconti sulla tendenza della città ad autocelebrarsi e accomodarsi negli stereotipi, sul senso d’incompiutezza che trova perfetta rappresentazione nella magnificenza imperfetta di Palazzo Donn’Anna ed esecrabile realizzazione nell’immobilismo gestionale nell’area di Bagnoli, per recuperare la quale oggi sono sul tavolo gli stessi identici problemi di 25 anni fa. Concludendo con un messaggio di responsabilità e di speranza nel futuro: perché informazione e ceti professionali possono mettere a fattore comune cuore, intelligenze e competenze che a Napoli ci sono.
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