Nacque ad Augusta (SR) nel luglio 1890 e, dopo aver lavorato presso una grande azienda operativa nel campo dell’armamento a vela e del commercio di vino e cereali, entrò 1911 nel corpo delle Capitanerie di porto partecipando al primo conflitto mondiale ed impegnandosi a studiare da autodidatta le discipline economiche. Nel 1922 si congedò con il grado di capitano, avendo vinto la cattedra di Politica economica e finanziaria nell’Università di Napoli e pubblicato i primi saggi scientifici. Negli anni giovanili non fu estraneo ad una loggia massonica della città natale.
Tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, nel 1943 fu nominato presidente della Camera di Commercio di Napoli e, sotto il Governo Badoglio, ministro dell’Industria e Commercio, Nel 1944 fece ritorno all’insegnamento universitario e l’anno seguente venne designato dalla Confindustria a far parte della Consulta Nazionale. Fu Ministro del Tesoro nel primo e secondo gabinetto De Gasperi e deputato nella I Legislatura repubblicana. Dal 1959 al 1965 fu nominato presidente del Banco di Napoli, di cui diresse anche la rivista Rassegna economica, e, dopo qualche tempo, della Banca Provinciale di Napoli. Dal 1963 fu socio dell’Accademia dei Lincei.
Durante la presidenza rotariana e anche dopo, il prof. Corbino spinse il club a impegnarsi in azioni di pubblico interesse, indirizzate ai soggetti meno abbienti e ai pensionati. Fece compilare dal club un elenco di rotariani (industriali, commercianti e professionisti) disponibili ad assumerli con mansioni varie e in base a competenze lavorative non più facilmente reperibili. Diede prosecuzione alla battaglia contro l’analfabetismo e si prodigò per aiutare gli stranieri negli studi. Avviò dibattiti sulle problematiche monetarie ed economico-commerciali nella dimensione locale ed europea, tematiche attinenti alla Marina e alle attività marittime con attinenza al benessere sociale e ai rapporti di lavoro.
Nel 1974 partecipò alla stesura del libro dedicato ai cinquant’anni della nascita del Rotary Club Napoli (Il Rotary e Napoli. Scritti in onore del Cinquantenario) con un breve saggio intitolato “Napoli e l’economia nazionale”, avente ad oggetto un raffronto comparativo tra il moto economico italiano e quello cittadino al fine di ricercare spunti di miglioramento.
Si è spento a Napoli nell’aprile 1984.