Nacque a Laureana di Borrello (RC) nell’agosto 1866. Dopo la laurea in Medicina, conseguita con lode nel 1891 a Napoli, si trasferì a Genova per approfondire la clinica medica, di cui organizzò e diresse la sezione pediatrica. Tale indirizzo specifico connotò il suo successivo percorso professionale e di ricerca rendendolo un pioniere del settore in Italia. Dal 1904 si traferì presso l’Università di Palermo in qualità di titolare di cattedra. Collaborò alla creazione di un attrezzato ed efficiente Istituto di clinica pediatrica che fu inaugurato nel 1908 e che rese la città una delle sedi di maggior prestigio. Nel 1913 tornò a Napoli, chiamato dall’Università a ricoprire la cattedra di pediatria, e successivamente fu preside della Facoltà per vari anni. Nel 1924 fu eletto presidente della Società italiana di pediatria. Nel gennaio del 1929 fondò un moderno Istituto di clinica pediatrica a Napoli e nel 1934 pubblicò, insieme a Carlo Comba, il più importante trattato di Pediatria italiana. Nel 1936, dopo oltre trent’anni di insegnamento, gli fu riconosciuto il titolo di professore emerito. Nel 1937 conseguì la nomina a presidente della Croce Rossa Italiana, per la regione Campania. Morì a Napoli nel marzo 1949. A un anno dalla scomparsa, nella Clinica Pediatrica dell’Università di Napoli, è stato eretto un busto in marmo a sua memoria, oltre ad intitolargli alcuni asili e istituti per l’infanzia.
Nel biennio di Presidenza, il Rotary Club di Napoli fu molto attivo in progetti e iniziative riguardanti l’ambito clinico e pediatrico, con attenzione ai benefici della talassoterapia, alla sifilide e al tema dell’educazione sessuale. Sostenne il progetto inerente al censimento di castelli medievali, torri e altri monumenti di importanza storica in collaborazione con il Touring Club e si prodigò per migliorare il trasporto sciistico verso Roccaraso, prendendo contatti diretti con le Ferrovie di Stato e le aziende operative nel comparto. A lui si deve la proposta, unanimemente accolta dal Club, dell’abolizione del ‘lei’ e dell’adozione del ‘tu’ nell’eloquio tra soci e amici rotariani.