Nato a Fabriano (AN) nel gennaio 1905 e si laureò nel 1928 in Lettere nell’Università di Roma con il massimo dei voti e pubblicazione della tesi su Gentile da Fabriano. Nel 1929 vinse una borsa biennale per la Scuola di perfezionamento in storia dell’arte medievale e moderna, diplomandosi nel 1931. La sua carriera, dopo l’assunzione di vari incarichi professionali nel settore e trasferimenti in giro per l’Italia, lo riportò a Napoli a dirigere la Soprintendenza alle gallerie della Campania dal 1939 al 1960. Divenne uno fra gli indiscussi protagonisti della scena culturale locale e nazionale, distinguendosi per aver coordinato, durante il secondo conflitto mondiale, uno straordinario piano di salvaguardia di circa 60.000 opere d’arte partenopee alloggiandole nei conventi di Cava de’ Tirreni, Liveri di Nola, Montevergine e Montecassino. Nel 1944 assunse la direzione dei lavori di restauro di circa quaranta edifici monumentali di Napoli, accumulando altre importanti cariche in ambito cittadino e nelle province campane. La sua più grande impresa resta il restauro e l’allestimento del Museo nazionale di Capodimonte, realizzato con i finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno tra il 1952 e il 1957, evitando, con l’aiuto del Rotary, che vi fosse ospitata l’Accademia dell’Aeronautica. Dal 1960, per oltre un decennio, fu Direttore generale delle Antichità e Belle Arti presso il Ministero della pubblica istruzione, dedicandosi al progetto di catalogazione dei beni culturali italiani in collaborazione con il CNR e l’Università di Roma. Partecipò alla Commissione parlamentare per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, da cui la legge 310/1964.
Da membro del Consiglio generale dell’UNESCO e dell’International Council of museums e presidente per l’Italia dell’International Council of monuments and sites, fu tra i promotori della campagna mondiale di interventi per la salvaguardia di Venezia e poi incaricato della sistemazione dei musei della Colombia. Scrisse oltre cento pubblicazioni scientifiche ed ottenne molte altre autorevoli nomine e onorificenze.
L’arte e la storia, nelle loro tante declinazioni, costituì il principale leitmotiv della sua Presidenza rotariana, nonché il perno di molti contributi offerti alla rivista rotariana Realtà nuova. Spentosi a Roma nel maggio 1985, a lui è stata intitolata la “Pinacoteca Civica” di Fabriano e la “Biblioteca di storia dell’arte” di Castel S. Elmo, che custodisce parte del suo patrimonio librario donato alla città di Napoli.