Nato a Potenza nell’agosto 1884, conseguì la laurea in Ingegneria industriale meccanica ed elettrotecnica nel 1906 al Politecnico di Milano e, a seguire, si occupò di trazione elettrica per conto delle Ferrovie dello Stato nel comparto di Lecco. Nel 1909 ebbe inizio la sua lunga e feconda esperienza partenopea presso la Società Strade Ferrate Secondarie Meridionali, di cui fu prima amministratore delegato e poi presidente, incidendo sulla realizzazione dei collegamenti ferroviari tra Napoli, quarantatré Comuni e tre Province. Dal 1944 assunse molti altri incarichi direttivi: fu Presidente della Società per il Risanamento, successivamente della Federazione Nazionale Imprese Trasporti e della società Fabbrica Accumulatori Partenope (FAP). Dal 1948 al 1959 Vanzi presiedé il Banco di Napoli curando di aprire numerose filiali, tra cui la sede di Buenos Aires. Nel 1949 donò alla Fondazione Banco di Napoli, per l’assistenza all’infanzia, il complesso costruito sulla collina di San Laise a Bagnoli (ex NATO). Nel 1959, nominato presidente emerito, lasciò la massima carica del Banco di Napoli ad un altro illustre rotariano del Club Napoli, il Prof. Epicarmo Corbino.
A lui si deve l’iniziativa di costruire, nel 1951, un insediamento turistico sul Monte Faito, denominato “Villaggio Ivo Vanzi”, con l’intento di valorizzare turisticamente l’altopiano e trasformarlo nella “Svizzera sul Golfo di Napoli”. le cui prime villette vennero assegnate a clienti del Banco di Napoli, tra cui diversi rotariani. Predispose altresì un ampio programma di ammodernamento delle strutture degli Ospedali Riuniti di Napoli di cui fu presidente.
Con all’attivo cento riunioni conviviali in un biennio, le iniziative rotariane promosse durante la Presidenza Vanzi rivolsero attenzione a problemi economici e socio-sanitari, ma anche all’orizzonte internazionale, alla creazione di una rete per lo sviluppo turistico in Campania e ai racconti di viaggio. Coinvolse il club in un ciclo di conversazioni sull’utilizzo dei fondi previsti dalla legge del 1953 a favore della città di Napoli, emanata appena dopo l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, tra cui l’eliminazione dei passaggi a livello. Concorse a sovvenzionare un Corso di qualificazione per operai saldatori presso l’Istituto Bernini e intraprese una fattiva lotta all’analfabetismo. Fu organizzata la visita agli studi RAI-TV, all’impianto S.E.M., alla Centrale Elettronucleare del Garigliano, al centro elettronico del Banco di Napoli, alle nuove Terme Stabiesi.
Si spense a Napoli nel maggio 1965 e in sua memoria, nel 1966, venne costituita la Fondazione “Ivo Vanzi” per iniziativa della Società per il Risanamento di Napoli, con lo scopo di promuovere ricerche e studi di carattere tecnico, economico, giuridico e sociale nei settori dell’urbanistica, dell’edilizia, del credito e dei trasporti, con particolare riferimento al Mezzogiorno italiano.